La navigazione fluviale è un metodo lento, rilassante, appagante e sostenibile di scoprire e vivere il paesaggio. In Veneto scorrono i due fiumi più lunghi d’Italia: il Po e l’Adige, entrambi nel loro tratto conclusivo, prima di sfociare nel Mar Adriatico. Altri due importanti fiumi nascono nelle Alpi, il Piave e il Tagliamento. L’altro corso d’acqua maggiore del Veneto, il Brenta, nasce in Trentino; lungo il confine con la Lombardia abbiamo poi il Mincio, che con Garda e Sarca forma un sistema fluviale di quasi 200 km. Svariati sono gli itinerari navigabili grazie ai quali scoprire le bellezze del territorio o praticare sport adrenalinici in contesti suggestivi. Scopriamo assieme dove ci porta questo viaggio alla scoperta del “Veneto da navigare”.
IL FIUME PO Con i suoi 652 chilometri, il Po è il fiume più lungo d’Italia: si estende su un bacino di 71.000 chilometri quadrati, bagnando quattro regioni e attraversando tutta la Pianura Padana; nasce ai piedi del Monviso, sulle Alpi piemontesi, fino a sfociare nell’Adriatico, attraverso un ampio delta, a sua volta suddiviso in sei rami. Il Po è anche una grande attrazione per il turismo ambientale, sportivo e culturale. Il Po e il suo Delta, cuore della navigazione fluviale, sono lunghe autostrade naturali, 812 km navigabili di rete idroviaria (più estesa del fiume in quanto somma parti navigabili degli affluenti). A bordo di battelli, canoe, houseboat si può osservare la natura incontaminata tra i canali del Parco del Delta.
IL FIUME SILE Il Sile nasce da varie risorgive distribuite tra Treviso e Padova. Scorre da ovest verso est e, una volta bagnato Treviso, piega verso la laguna di Venezia. L’intero corso del fiume è protetto dal Parco del Fiume Sile. L’itinerario fluviale parte dal capoluogo della Marca trevigiana alla ricerca dei luoghi che hanno caratterizzato la vita dei barcari di un tempo e si snoda tra ambienti di immenso valore naturalistico. Un’area che i trevigiani hanno saputo tutelare, conservando le strutture utilizzate dalle genti del fiume: dalle cavane per il ricovero delle barche, le “patane” a fondo piatto, al casone, al mulino, alla pescheria.
IL FIUME BRENTA La Riviera del Brenta è un’area urbana della provincia di Venezia che si estende lungo le rive del Naviglio del Brenta. Si tratta di una zona di elevato valore storico-paesaggistico, costellata dalla presenza di numerose ville venete. Si possono effettuare escursioni e minicrociere in battello, in navigazione tra le ville venete della Riviera, da Padova in direzione Venezia e viceversa, tra arte e storia, lungo le vie degli antichi burchielli veneziani del ‘700.
L’IDROVIA PADANA L’idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco, detta anche Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante o Mantova-mare, è una via navigabile lunga 135 km che collega Mantova con il mare Adriatico.
La linea realizzata per la navigazione commerciale è anche una straordinaria autostrada d’acqua a disposizione dei diportisti: dal cuore della Pianura Padana, attraversando gradevoli campagne e centri urbani, si arriva al mare, alla laguna veneziana e quindi a Venezia.
Quando si parla di turismo lento navigabile non possiamo non citare e incentivare la visita dei laghi della Regione Veneto, che si trovano praticamente tutti nella parte settentrionale della regione, attorniati da boschi, foreste e dalle imponenti cime dolomitiche. Paradiso per gli amanti degli sport d’acqua come il SUP, la canoa o il kitesurfing e di chi preferisce vacanze rilassanti fatte di giornate tranquille lungolago o ad alta quota.
LAGO DI GARDA, con la Riviera degli ulivi punteggiata di spiagge e approdi. Ci si dedica alla vela, al windsurf e alle immersioni. Oppure ci si rilassa su arenili baciati dal sole. E poi ci sono i borghi da cartolina da visitare a fine giornata.
LAGO DI SANTA CROCE, secondo bacino per ampiezza del Veneto, dove i monti dell’Alpago e del Nevegal si specchiano nelle sue splendide acque verdi, meglio conosciuto come il “lago del vento”. Prediletto da chi pratica sport come windsurf e kitesurf, vela e pesca sportiva.
LAGO DI MISURINA, ad Auronzo di Cadore, è il bacino d’acqua naturale più grande di tutto il Cadore e quello che richiama il maggior numero di visitatori da tutto il mondo. Una perla incastonata in cui si specchiano le Dolomiti (le verticali guglie dei Cadini, le Tre Cime di Lavaredo, il Monte Cristallo e il Massiccio del Sorapis), Patrimonio UNESCO.
LAGO DI AURONZO, ad Auronzo di Cadore, è un bacino d’acqua artificiale creato gli anni ’30 del Novecento da uno sbarramento del torrente d’Ansiei; è uno specchio dalle acque limpide avvolto da fitti boschi e cime maestose. La natura incontaminata e i giganti dolomitici che lo incorniciano regalano uno spettacolo imperdibile.
LAGO DI CENTRO CADORE, uno specchio d’acqua artificiale circondato da paesaggi multiformi dove su tutto dominano le Marmarole, le cime dolomitiche dichiarate Patrimonio UNESCO.
LAGO DI ALLEGHE, il piccolo lago ha origini “recenti”: nel 1771 un’enorme frana staccatasi dal monte Spiz sbarrò il flusso del torrente Cordevole. In soli tre giorni la valle venne ricoperta dalle sue acque che raggiunsero l’altezza di circa 35 metri, sommergendo interi villaggi. Suggestivo!
LAGO DEL MIS. Poco distante da Belluno c’è un piccolo gioiello: il lago artificiale del Mis, con le sue acque limpide e fresche dove si specchiano le cime di giganti dolomitici dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
LAGO DEL CORLO DI ARSIE’. Un fiordo immerso nelle montagne bellunesi. Un gioiello nell’ampia conca verde tra la Valsugana, il Monte Grappa e le terre feltrine formato da uno sbarramento del Torrente Cismon.